VIETATO LEGGERE

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Teatro Centro Asteria, Piazzale F. Carrara 17, 20141 Milano, Zona 5

22 novembre 2014, orario 16.00 – 20.30

23 novembre 2014, orario 16.00 – 20.30

Ingresso con donazione.

Per info e prenotazioni: info@cuoreinpezzi.it, cel. 3738360990 – 3477983677

Anche quest’anno la Compagnia Teatrale “cuore in Pezzi”, formata da attori non professionisti e autofinanziata, metterà in scena uno spettacolo, consigliato dai 4 ai 99 anni, intitolato “Vietato leggere!” tratto, e liberamente interpretato, dal famoso testo di Ray Bradbury “Fahrenheit 451” (del 1951).

In una società dove i libri sono proibiti da tempo, senza più memoria del sapere, Montag, un pompiere alla rovescia, che brucia i libri anziché leggerli, deve rispondere alla domanda se è felice. Si accorge così a poco a poco che è circondato da persone che non riescono più a pensare e che vivono senza più curarsi del mondo che hanno intorno, degli altri, perfino dei propri sentimenti. La sua lenta presa di coscienza, e le azioni che ne seguiranno, lo costringeranno a scappare, per cercare di ritrovare se stesso lontano da questa società e accanto a dei ribelli: gli uomini-libro. Una storia ambientata in un futuro incredibilmente attuale, per riflettere sul perché è importante leggere.

Mettendo in scena questo testo, abbiamo cercato di approfondire la nostra scelta come Compagnia di riproporre e riflettere sui grandi classici, indagando sul valore della loro conservazione e trasmissione, generazione dopo generazione. Perché è importante leggere, e leggere i “classici”?

Non pensiamo quindi di aver abbandonato il filone che ci caratterizza, ma di aver fatto una momentanea deviazione per cercare di capire meglio, scegliendo un testo che non è classico per definizione, ma che può sicuramente aiutare a riflettere sul senso che ha leggere i “classici”, e non solo.

Secondo noi quest’opera può accompagnare in questo percorso anche un pubblico molto giovane, facendo vedere in scena, in modo semplificato, ridotto e alleggerito, il mondo ipotizzato da Bradbury: una società cioè in cui la scelta di non leggere è stata già fatta, è alle spalle dei protagonisti, con tutte le conseguenze che potrebbe comportare.

Questo testo, infatti, ha molti contenuti interessanti, soprattutto oggi, perché la descrizione del mondo “fantascientifico” di Bradbury (l’autore ha scritto questo testo nel 1951!), paradossalmente è molto vicina alla nostra realtà.

La messa in scena di una società senza libri, e quindi priva di memoria del sapere, e la conseguente, manifesta e dichiarata incapacità degli abitanti di sviluppare un pensiero personale, ancorché critico, può promuovere nel pubblico, semplicemente vedendola, una minima riflessione sul valore della trasmissione della cultura (rappresentata in quel caso dai libri) e sulle possibili conseguenze di tale perdita.

Ma accanto al tema del sapere ne entra in scena subito un altro, altrettanto insistente e drammatico: la perdita della capacità di amare, di emozionarsi, di aprirsi ai sentimenti senza timore, che caratterizza i personaggi di questa società. Un impoverimento generale delle relazioni affettive e famigliari è causato, infatti, dalla non importanza attribuita da questo modello di società al momento delle vere relazioni con gli altri, appiattite sulla chiacchiera vuota e superficiale. Non si legge più e, causa/effetto, non si parla più. Come se queste necessità peculiari dell’uomo fossero messe in dubbio nella loro imprescindibilità da una società che cerca di appiattire su un benessere falso e superficiale la vita dei suoi membri, attraverso un uso manipolatorio e alienante dei mezzi di comunicazione, della tecnologia, delle relazioni.

Questo è il pericolo da gestire: ecco il messaggio di Bradbury. Aprendoci alla conoscenza, o in generale a una vita più autentica, possiamo combattere questa pericolosa tendenza a non leggere per non far fatica, a decidere di non amare per non soffrire, a non vedere per non essere costretti a intervenire.

E i ribelli, gli uomini-libro del finale del testo e della rappresentazione, sono il simbolo di questa possibilità di recupero a nostra disposizione. Basta, come in questo caso, ascoltarli.

http://youtu.be/ETSPBHZTchg

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